Il mese scorso abbiamo affrontato i fastidi della contrattura. Quando ci capita, i nostri compagni di allenamento tendono a consigliarci massaggi, pomate, stretching e un bel “ma sì dai, stai tranquillo”. La solidarietà della pacca sulla spalla e il primo brillio di compassione negli occhi arrivano col primo stiramento. Vediamo come affrontarlo coi preziosi consigli di Marco.
Lo stiramento
“Lo stiramento muscolare è una lesione che potremmo definire di media entità e che ha come conseguenza la modifica del tono muscolare fisiologico. In una scala di gravità potremmo collocarla tra la contrattura (più lieve) e lo strappo (più serio perché caratterizzato da una lacerazione delle fibre).
Lo stiramento è causato, banalmente, da un eccessivo allungamento delle fibre muscolari.
A livello fisiologico, quando un muscolo si tende troppo anche i suoi fusi (posti in parallelo alle fibre muscolari) si allungano e determinano un riflesso da stiramento. Ciò porta ad una repentina contrazione muscolare e alla simultanea distensione del muscolo antagonista. Questo meccanismo ci permette di salvaguardare la struttura muscolare ma, in particolari circostanze, può risultare insufficiente e ci espone al così detto stiramento muscolare. Quando succede si avverte un dolore acuto ed improvviso seguito da uno spasmo muscolare. In molte occasioni, il dolore è sopportabile e normalmente non impedisce il proseguimento dell’attività, in altre ci costringe a fermarci: dipende tutto dalla percentuale di massa muscolare coinvolta.
Continuando la pratica sportiva aumenta notevolmente il rischio di aggravare la situazione: bisogna fermarsi il prima possibile anche se il dolore sembra sopportabile! Come primo intervento si consiglia di seguire il R.I.C.E. ( Rest – Ice – Compression – Elevation ) che consiste nell’immobilizzare la zona colpita con un bendaggio compressivo, porre del ghiaccio e tenerla sollevata.
Per recuperare appieno serve un periodo di riposo che può variare tra le due e le tre settimane. Se si vuole accelerare il tempo di recupero il medico potrebbe prescrivere farmaci antinfiammatori o l’utilizzo di terapie elettromedicali, insieme ad uno stretching mirato. Attenzione al fai da te! è importante farsi seguire da un terapista esperto:un esercizio sbagliato può facilmente portare a recidive.”