Tutti dicono che il Giir di Monte è bello. Che è una bella gara. Ma perchè:” bello”. Bello è un iperonimo, ed in quanto tale è una parola molto generica che ne contiene altre al suo interno. E’ una parola intuitiva e sicuramente economica in ambito lessicale, ma è la precisione delle parole a schiudere la potenza del pensiero, quindi, quando ci viene da usare “bello”, dobbiamo domandarci:” Perchè bello? In che senso?”. Perciò, una volta che abbiamo la risposta, usiamo quella.
Quindi, il Giir di Mont perchè è bello? Perchè è pieno di tifosi che urlano, ti incitano. Perchè è una tradizione prima ancora che una gara. Il Giir di Mont è emozionante … è bello perchè è emozionante.
Tanto emozionante da distrarti, da farti guardare in giro prima ancora che il sentiero, e forse proprio per questo che delle quattro volpi al via, ben tre ne siano uscite con un (piccolo) infortunio. Michele Bianchi, bravissimo 48° assoluto e 2° di categoria alla fine in 2h46’56”, ha dovuto fare i conti con una slogatura alla caviglia già nella prima discesa. Stoico quindi il suo risultato. Simone Tatti, 257° assoluto in 3h48’08”, partito con una caviglia mezza sghemba, ha poi dovuto fare i conti con una vescica grande circa come il Camerun (d’altronde, si sa, i piedi da principe sono morbidi). Gisella Beretta, 16° assoluta in 3h22’37”, ha dovuto fare i conti con una botta alla caviglia non meglio identificata. Infine Luca Gilardoni, il sano del gruppo, ha chiuso senza nemmeno farsi male (che noia) 185° assoluto in 3h29’04”.
Il premio figo di giornata però lo vince a mani basse Marco Spaggiari. Infatti il menaggino oggi si è spinto fino ad Andorra (si, proprio là in mezzo ai Pirenei) per partecipare alla Skyrace Comapedrosa, prova della MiguRun Skyrunner World Series. Marco si è classificato 135° assoluto con il tempo di 3h50’56”, ma lui ha un modo splendido di vivere la corsa, infatti più che un agonista è un esploratore, e siamo sicuri che scoprirà il suo risultato solo ora, leggendo l’articolo (se lo leggerà).
Venerdi sera invece è stata Martina Bruni a lasciare un’impronta importante nella sua gara di casa, la Bergamo Urban Trail. Per lei uno splendido 7° posto assoluto al femminile in 1h53’07”. Un risultato estremamente incoraggiante per un finale di stagione da correre su alti livelli.
Alla cronometro del Nara in Svizzera, infine, oggi si sono presentati al via Manuel Bonardi e Luca Moiana, due note volpi rognose affamate di gare, insieme al neo-tesserato Stefano Monga. Per Manuel, nonostante una condizione ancora precaria, un buon 3° posto assoluto in 36’15”, mentre per Luca un ottimo 7° posto assoluto (è la terza volta consecutiva che arriva settimo, che monotonia) con il tempo di 37’12”. Stefano invece ha concluso al decimo posto della sua categoria chiudendo l’ascesa in 45’46”.