La cima del Monte Orsa è percorsa da un dedalo di trincee e sentieri che uniscono tra loro postazioni per cannoni, nidi di mitragliatrici, nicchie per fucilieri, in un saliscendi che comprende due ampie e profonde grotte naturali e innumerevoli anfratti. Le fortificazioni della Linea Cadorna delineano un immaginario triangolo che circonda la parte più alta del monte. L’idea di organizzarci una gara di trail è sicuramente affascinante e, come si è ormai ben visto, vincente. Una particolarità che rende la lampada frontale obbligatoria per poter correre nel buoi di queste gallerie.
Alla Orsa Pravello Trail 2019, percorso 31km, a vincere è stato Manuel Bonardi con il tempo di 2h57’52”. Per lui una cavalcata solitaria, conclusa a braccia alzate a Saltrio, sede di partenza ed arrivo della gara. Nella classifica femminile bronzo di enorme prestigio per la nostra Gisy, in una gara tiratissima e ricchissima di emozioni. Passata in testa al gran premio della montagna di inizio corsa, a metà gara si è ritrovata invece quinta assoluta con tutte le prime cinque racchiuse in pochissimi minuti. Sul traguardo, dopo sorpassi e controsorpassi, Gisella ha saputo giungere invece terza a soli 24″ da Scilla Tonetti del Team Ferrino e a 4’29” dalla vincitrice Andrey Sophie del Team Scott, che nel finale ha saputo fare la differenza.
Ottimo anche l’undicesimo posto assoluto di Denis Turcati con il tempo di 3h39’10”, autore di una gara magistrale conclusa in crescendo, così come il 27° posto di “Alain Crostà” *, in 4h02’34”.
Nella 16km invece bel 33° assoluto di Fulvio Vable in 2h09’15”, che ha preceduto di poco Luca Tremari, 47° in 2h14’15” e Ciro Sannino, 107° in 2h42’12”.
*“Alain Crostà, come ribattezzato dagli speaker della gara, è un giovane rivoluzionario francese di Pianò Porlezzà, piccolo sobborgo della Parigi bene. Solito frequentatore dei salotti buoni della capitale transalpina, adora pronunciare ripetutamente il nome della sua squadra: Pidaggià. Si vanta di conoscere il francese essendo sua madrelingua, ma in realtà aggiunge solo un accento sulla lettera finale, spacciandolo per francese della Parigi del sud. Se così fosse, anche le parole da poco scritte in perfetto italiano come “realtà”, “così” ecc sarebbero invece francesi, cosa che darebbe un tono d’oltralpe oltremodo smodato a quasi ogni testo italiano scritto fino ad oggi. Addirittura tutti i nostri papà diverrebbero francesi.
Bravissima anche Denise Trivelli al famosissimo e durissimo Kilometro Verticale di Chiavenna, 3,2km per 1.000 metri di dislivello. Per Denise, alla sua prima gara fidal ufficiale, uno stratosferico (ed inaspettato) 9° posto assoluto in una gara dai contenuti prestzionali di livello assoluto. Per lei l’ottimo crono di 51’06”.
Alla Soricorsa di Sorico invece, sugli 8km previsti, a vincere è stato “il solito” Maxi De Bernardi, in 30’34”. Bene anche Dario Martinelli, 47° in 52’34” e una caviglia malconcia.
Al Triathlon Sprint di Lerici invece il polivalente Giorgio Galli ha concluso le tre discipline in 1h21’34”, giungendo sul traguardo 155° assoluto.