Ormai è capitato a tutti di usufruire, in un modo o nell’altro, per una passeggiata in famiglia, una pedalata o per una corsetta, della pista ciclabile che da Porlezza, ricalcando il percorso della vecchia ferrovia, arriva fino a Menaggio. Proprio per questo crediamo che sia importante gettare una leggera infarinatura su quello che era questa ciclabile prima appunto di diventare pista ciclabile. Una leggera infarinatura sulla nostra storia, per conoscere quello che è stato e anche quello che avrebbe potuto essere, con scelte o considerazioni diverse.
Quella che oggi è meta di svago per tutti in realtà era un’importantissima linea di comunicazione tra Europa e Laghi lombardi, un crocevia fortemente voluto dalle autorità dell’epoca per lanciare un turismo che oggi più che mai è in forte crescita, ma che ha dovuto fare i conti con l’arresto violento dei periodi delle due grandi guerre di inizio novecento, guerre che hanno trascinato con loro una forte modifica dei territori, degli stili di vita e delle scelte infrastrutturali, scelte a cui noi, oggi, siamo ancorati in maniera diretta.
La ferrovia Porlezza-Menaggio era stata voluta già nella seconda metà dell’ottocento, quando si era aperta la prospettiva di collegare le regioni dell’Europa centrale con i Laghi lombardi attraverso il traforo del San Gottardo. Proprio per questo, nel 1872, nacque il progetto di collegare con treni e battelli i laghi Maggiore, Ceresio e Lario, unendo in un’unica linea Luino, Lugano, Porlezza e Menaggio.
Nel quadro di questi progetti venne evidenziata la necessità di un collegamento ferroviario tra Menaggio e Porlezza, quest’ultima invece già collegata attraverso i battelli con Lugano. Gli studi di fattibilità e i lavori di realizzazione, per iniziativa di istituzioni sia pubbliche che private, italiane e svizzere (in modo particolare della Banca Svizzera Italiana con sede a Lugano), terminarono nell’estate del 1884.
Affidato l’esercizio alla Socetà Navigazione e Ferrovie di Lugano, la ferrovia fu inaugurata mercoledì 8 ottobre 1884 e aprì al servizio pubblico il lunedì 17 novembre dello stesso anno. Il periodo buono della ferrovia però si arrestò con lo scoppio della prima Guerra Mondiale, quando vennero a mancare i turisti ed i prezzi del traffico salirono enormemente; per questo il consiglio d’amministrazione decise di iniziare le trattative per la vendita della ferrovia Menaggio-Porlezza.
La società mutò ragione sociale in SNL (Società Navigazione Lago di Lugano) e la concessione e la gestione delle ferrovie passarono ad una società appositamente costituita, la Società Prealpina Trasporti (SPT), con sede a Varese. Ben presto però sorsero difficoltà di ordine economico, iniziava infatti a farsi sentire la concorrenza dei primi autobus, che in servizio parallelo costavano meno ed erano più veloci, inoltre dallo Stato mancavano sempre più le sovvenzioni. Ad aggravare la situazione già disastrosa ci pensò la politica autarchica in vigore negli anni trenta, che imponeva l’alimentazione delle locomotive con la torba in sostituzione del carbone, comportando un ulteriore aumento dei prezzi.
Così, con autorizzazione ministeriale, il giorno 31 ottobre 1939 cessò l’esercizio sulla ferrovia Menaggio-Porlezza.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale la SPT provò a rivalutare la linea tramite l’uso di standard più moderni, ovvero convogli a trazione elettrica, facendo anche dei lavori di adeguamento, allargando ed alzando la galleria di Croce al fine di ampliare la dimensione delle carrozze.
Vennero dunque messi allo studio due progetti: uno per il ripristino della ferrovia e l’altro per l’impianto di un servizio di filobus sulla strada provinciale che da Tremezzo va ad Oria.
Parallelamente si iniziò a progettare una piccola centrale idroelettrica sul torrente Sanagra, in zona Barna, ma più tardi il Ministero dei Trasporti comunicò che la riattivazione della ferrovia non era più opportuna, ed in breve i fabbricati delle stazioni e delle fermate furono venduti.
Le fermate di San Pietro, Piano e Bene-Grona vennero trasformate in abitazioni private e la tratta ferroviaria, dopo diversi anni di inutilizzo, è ora diventata una bellissima pista ciclabile di 12km che collega Porlezza a Menaggio, costeggiando il laghetto del Piano che si trova tra le due località.
Oggi la pista ciclabile si presenta completamente lontana dal traffico della statale che passa li vicino, questo almeno da Porlezza a Bene Lario. Da qui si procede per un breve tratto, fino a Grandola ed Uniti, tra marciapiedi e attraversamenti, per poi riprendere la ciclabile che scende verso la “famosa” e suggestiva galleria di Croce, fino ai tornanti sotto l’Ospedale di Menaggio. Da qui per arrivare al lago si procede nuovamente tra marciapiedi ed attraversamenti, passando per una scalinata a sinistra se si è a piedi, fino a prendere le vie pedonali di via Fabbri, mentre se si è in bicicletta è consigliabile uscire brevemente sulla statale e deviare subito a destra al primo tornante a sinistra che si trova. Da qui si può scendere a Menaggio arrivando in zona imbarcadero della Navigazione.
Come si presenta oggi la stazione di Tavordo, in via Ferrovia a Porlezza