Quando sei sull’ultimo gradino del podio, e dietro di te a soli 26″ c’è uno squalo come Giuseppe Rigamonti che si sta avvicinando quatto quatto, limando ogni Stage giorno dopo giorno, io non mi sentirei tanto tranquillo. Questo momento ad alta tensione, in perfetto stile “Shining”, sta toccando d Alan Crosta, che sente i passi del Riga sempre più vicini e si sta rendendo conto che ora rischia di essere un’altra ennesima preda succulenta nel banchetto decennale di Giuseppe Rigamonti, alias, lo squalo.
Ha sentito l’odore del podio, che per lui è peggio del sangue, e potrebbe fare filotto perché con un minuto in meno arriverebbe addirittura a papparsi il Presidente Fulvio Vable, per ora saldamente sul gradino d’argento del podio. Le acque del King Kom Game si stanno facendo pericolose, ed è bene imparare a nuotare molto bene…
L’EROE DELLA SETTIMANA
Dehnus è una Divinità Egizia appartenente alla religione dell’Antico Egitto, una delle più antiche del pantheon egizio. Nella Valle del Nilo il suo culto si estese dalla Preistoria fino alla dominazione romana, e nella simbologia veniva spesso rappresentato come un’ombra con un sole alle spalle, coperto dalle sue mani. Secondo gli egittologi, Dehnus era il Dio nemico del sole, e veniva pregato ed invocato ogni qualvolta la siccità colpiva duramente le aride terre egizie.A quel tempo il Dio Dehnus combatteva strenuamente contro l’odiato rivale luminoso, riuscendo spesso a coprirlo con le sue potenti ed enormi mani ma, con il tempo, questo astio tra i due è degenerato, portando il “Nemico del Sole” ad essere sconfitto e ad essere costretto a vivere al buio. Da parte sua il sole, invece, giornalmente si alza per tentare di scovare Denhus in ogni parte del mondo, per cercare di scoprire dove si nasconde e, paradossalmente, se il ciclo della vita continua, è proprio grazie a questa eterna ricerca che ormai dura da millenni.
Proprio per questo ora Denis “Dehnus” Turcati è costretto ad uscire a correre ben prima delle 4:00, spesso verso le 3:40 di mattina, facendo bene attenzione a rincasare prima che il cattivo sole si alzi per scovarlo. Una vita sicuramente difficilissima, ma che sta garantendo il moto diurno a tutto il mondo.
IL SUPEREROE DELLA SETTIMANA
Il muro delle due ore era un obiettivo dichiarato e si sa che, quando si dichiara pubblicamente un obiettivo, non si può in alcun modo fallire. Contrariamente a Dehnus, Luca Grassi ha preferito aspettare i periodi caldi ed usare i pomeriggi assolati per tentare l’assalto a quel “Sub2h” tanto inseguito anche dalla Nike e da Eliud Kipchoge nel 2019. Alla fine Luca Grassi ce l’ha fatta, e con il crono di 1h52’39” si è ritagliato una soddisfazione enorme, limando di quasi otto minuti l’obiettivo prefissato, dando così speranza anche a Kipchoge, Bekele & C. per la loro personale rincorsa al Breaking 2h.