L’obiettivo primario del duello non è mai l’estinzione fisica dell’avversario, quanto ottenere soddisfazione, ovvero ristabilire l’onore e la rispettabilità dimostrando la ferma volontà di mettere in gioco la propria incolumità per esse. Nel XV secolo si stabilì l’usanza, tutta aristocratica, di chiedere al re l’autorizzazione a combattere in campo chiuso a fronte di un’offesa ricevuta. Il re, che assisteva al combattimento, poteva interromperlo in qualunque momento, gettando lo scettro tra i combattenti.
Ieri Re Vable in persona è stato chiamato a Vararo (VA), per assistere al duello tra la volpe Simone Paredi ed il suo momentaneo rivale, Giuseppe Molteni. Dopo lo “schiaffo” di Monteviasco, che aveva visto Molteni sopravanzare Paredi di soli 2″, ieri nel duello che sapeva di rivincita, proprio sotto agli occhi severi di Re Vable, Paredi ha voluto riprendersi il maltolto con gli interessi, vincendo la cronoscalata “Vararo-Crocetta” con un vantaggio di quasi un minuto su Giuseppe Molteni, che ha così dovuto capitolare. Per Simone la soddisfazione di esser stato l’unico a scendere sotto al muro dei 20′, per lui infatti il crono di 19’43”.
Per Re Fulvio Vable, oltre alla soddisfazione della vittoria, anche la personale soddisfazione di aver chiuso al 13esimo posto assoluto con l’ottimo crono di 24’13”.
Al femminile invece Ilaria Bianchi non ha dovuto chiamare nessun Re per assistere ad alcun duello, per lei infatti ennesima bella vittoria condita da un’ambita top ten finale, con il crono di 23’08” (settima assoluta!)