Un fazzoletto di terra nell’estremo Nord Italia, con all’interno un piccolo villaggio, resiste da anni all’assedio dei più grandi e blasonati team a livello nazionale. Ed è proprio qui, in quello che le carte hanno denominato come Carlazzo, che faremo la conoscenza di coloro i quali sono stati i protagonisti di questa domenica di gare.
Nel villaggio inespugnabile, posto ai piedi del Monte Pidaggia, narra la leggenda che vi sia una pozione magica che sgorga da un fontanone una volta adibito a lavatoio (fontana detta Acqua de Vulpus), proprio di fronte alla casa comunale. Ed è qui, in questa fontana, che ogni nuovo atleta dell’Atletica Pidaggia 1528 viene “battezzato” prima del tesseramento, diventando solo in questo modo ufficialmente una volpe (una fontana dove Rigamontix deve essere caduto dentro da piccolo, vedendo la sua incredibile longevità sportiva).
Da questa fontana sono ovviamente passati anche i 14 atleti che domenica 11 ottobre sono andati a “combattere” contro i grandi team d’Italia al Campionato Italiano Vertical, a Chiavenna. Qui sono state davvero incredibili le nostre ragazze Gisella, Marta e Denise, che hanno saputo conquistare il 4° posto assoluto femminile a squadre. Ma, prima della cronaca, andiamo a conoscerli uno ad uno gli atleti che, dopo un sorso di pozione alla fontana, sono andati a Chiavenna in cerca di fortune.
- GISELLIX: Nonostante la mancanza di rispetto che mostra sempre nei confronti del nemico, Gisellix appare spesso fanciullesca, protetta dalle sue treccine nere che ne smorzano l’animo in realtà vivace ed aggressivo. Narrano le carte storiche che dalla Acqua de Vulpus la bella volpe bevve ben due bicchieri di pozione invece che uno; da qui la sua interminabile resistenza.
- DENISEVIX: Ama le salite tanto quanto odia le discese; Denisevix è solita far bollire l’acqua della fontana magica per poter inalare i vapori che ne derivano. Grandissima ed ineguagliabile camminatrice, narra la leggenda che sia arrivata a Carlazzo dopo aver camminato per secoli, ininterrottamente, partendo nel medioevo ed arrivando ai giorni nostri.
- BINDABIX: E’ lo spazzaneve del villaggio. Dotata di un motore fuori dal comune, quando a Carlazzo nevica solitamente è Bindabix che si incarica di tenere pulite le strade, spazzando via tutto quello che trova davanti a sé. Il suo carburante, neanche a dirlo, è l’acqua del fontanone del paese.
- PAREDIX: Il fabbro del villaggio, se lo metti in una corsa su strada picchia duro come picchiare il ferro. Paredix va matto per le scarpe rosa, oggetti che nel villaggio vengono spesso scambiati per dei maialini appena nati (per questo le Nike Vaporfly alla brace sono ahimè diventati il piatto forte nei banchetti di Carlazzo).
- ALBINIX: La sua prima apparizione con la maglia della squadra del villaggio risale agli albori del villaggio stesso. Gli anziani del paese sostengono che il campanile di Carlazzo sia stato vinto da Albinix in una gara nell’antica Roma, corsa contro i leoni. Leggenda o verità, resta il fatto che il campanile è lì, al centro del villaggio, e Albinix ne possiede le chiavi. “Lo scalatore più forte“, dicono di lui al circolo anziani, tra un Asso di cuori e un Re di fiori.
- TITOPATRIX: Il cacciatore del villaggio, colui che ogni sera porta un cinghiale al fuoco perennemente acceso al centro del campo sportivo. Titopatrix porta i capelli lunghi perché adora bagnarli con la pozione magica della Acqua de Vulpus, cosa che, secondo lui, gli dona grande forza oltre che lucentezza e morbidezza a livello della cute.
- MENOXXI: Ex Legionario Romano catturato anni fa da Chitix (uno dei Druidi dell’Atletica Pidaggia), ha poi deciso di unirsi attivamente al villaggio, offrendo le sue arti della guerra per combattere i nemici. Menoxxi è stato battezzato nella fontana magica in un rigido inverno, affinché le sue tossine da legionario venissero cristallizzate per sempre.
- JHONNATHANNIXALEXANDERIXDASILVIXLOPESIX detto VENEZZUELIX: Mercenario sudamericano ingaggiato nel XIII secolo per scacciare gli Incas da Carlazzo, non se ne è più andato. Dalla fontana ha bevuto solo un sorso nel 1400 d.c. circa, e gli è bastato per arrivare ai giorni d’oggi nella forma straripante in cui è. I tatuaggi presenti sul suo corpo sono il papiro vivente della storia del Villaggio.
- MARINOVIX: Dotato di una forza pari a venti volte quella di un uomo normale, Marinovix è colui che decide chi entra e chi esce dal villaggio, accompagnandolo dentro e fuori con le sue enormi mani. Inutile dire che nel suo biberon, da piccolo, c’era la pozione della Acqua de Vulpus, di cui andava ghiotto. Marinovix, quando è annoiato, è solito giocare a pallacanestro lanciando enormi massi lontanissimo, tentando di fare canestro nell’Etna.
- LUCALIX: Il saggio del Villaggio. I giovani sono soliti toccare la sua barba prima delle grandi battaglie, perché questa barba, oltre che essere magica essendo perennemente imbevuta di pozione, è anche portatrice di grandi consigli. Si dice che Lucalix sia nato dopo la sua barba, e sia stata lei a scegliere lui, e non il contrario, per questo viene considerato un eletto, il divino.
- MICHELIX: Uno dei grandi Druidi del villaggio. In molti sostengono che la pozione che sgorga dalla fontana sia stata inventata da lui, altri sostengono più banalmente che essa sia un estratto del suo sudore. Fatto sta che Michelix non ha eguali quando si parla di “ingordigia” nel bere dall’Acqua de Vulpus, tanto che, a colazione, adora “pucciarci” addirittura le sue gallette di riso, dando vita così a quella che, in molti (elegantemente), chiamano l’alimentazione povera.
- FRATELLI BONRDIX: Sono i costruttori della fontana! Coloro che per primi hanno deciso che da li doveva sgorgare il segreto del Villaggio. Per molti sono i veri ed autentici custodi del paese, e per questo dall’alto Carlazzo assomiglia in modo imbarazzante al viso del Bonardix grande, ovvero Sandrolao. Invece per Manuelisto Bonardix vi è la soddisfazione di vedere la sua immagine raffigurata nel Sas di Paloo ,rifugio dei fratelli nell’epoca giurassica.
- TURCATIXIS: Re di Vallis Solida, passa spesso da Carlazzo per un sorso di pozione ed un saluto agli amici. Turcatixis è colui che regola il clima sulla Pidaggia in base ai suoi sbalzi d’umore. Il fatto che egli sia sempre calmo, dona grande stabilità termica a tutti gli abitanti del villaggio.
Con una compagine così, sfigurare era impossibile.
Come detto, brilla di luce propria il quarto posto assoluto femminile di team, conquistato grazie a dei risultati straordinari da parte delle nostre ragazze. Davvero immensa Marta Binda che non finisce più di stupire; per lei è arrivato il 9° posto assoluto in 44’24” nel nazionale e 10° assoluto. Una top ten nazionale davvero strepitosa.
Si conferma su livelli altissimi, anche se non nella sua disciplina preferita, la capitana delle girls, Gisella Beretta. Per lei il 18° posto assoluto e 15° del nazionale in 46’01”, così come ottima è stata la prova di Denise Trivelli, alla fine 43° assoluta e 39° nel nazionale in 53’55”.
In campo maschile bene anche i ragazzi, che si sono difesi nonostante un percorso che, per molti, non era congeniale. A guidare la truppa Manuel Bonardi, 37° assoluto in 38’12”, poco avanti a Luca Albini, 38° assoluto in 38’14” e Simone Paredi, 44° assoluto in 38’54”. Poco più dietro Patrizio Curti, 83° in 41’52”, Marino Fiorentini, 98° in 42’49” e Jhonnathan Da Silva, 101° in 43’00”. Poco distante dall’atleta venezuelano troviamo poi Michele Bianchi, 107° in 43’16”, Denis Turcati, 146° in 45’36”, Mauro Menozzi, 149° in 45’41”, Sandro Bonardi, 225° in 51’10” e Luca Grassi, 282° in 58’30”.