Figlio di Poseidone e Arne, gli venne affidato da Zeus in persona il compito di dominare e regolare i venti. La sua dimora si trovava sulle Isole Eolie, che prendevano il nome proprio dal nome di questo abitante illustre: stiamo parlando di Eolo, il Dio del vento.
Dicono che Eolo fosse pio, giusto ed ospitale con i forestieri, e nella Sanremo Ultra Trail, sponsorizzata proprio da Eolo, il vento non è mancato, anzi, è stato un segno distintivo; un vento mandato gentilmente dal Dio “Eolus” per tentare di spazzare via un male che ormai da un anno attanaglia un mondo malato, che ora combatte per ottenere quello che prima pensava di avere gratis: la libertà.
Degno di nota è stato l’impegno del comitato organizzativo per garantire una manifestazione con uno standard di sicurezza impeccabile, con ritiro pacchi gara a fasce orari, partenze separate a scaglioni e ristori sul percorso organizzati per evitare ogni tipo di contatto con chiunque.
Per le nostre volpi l’esordio è stato sicuramente difficile; Patrizio Curti nella 32km è stato condizionato da un errore di percorso che però non gli ha impedito di terminare con un buon 14° posto assoluto in 2h59’52”. Errore di percorso che ha accumunato moltissimi degli atleti presenti domenica a Sanremo, tra questi anche Alan Crosta, che nonostante una caduta ed un errore di percorso ha saputo terminare 29° assoluto in 8h32’34” i 62km dell’impegnativo percorso.
Nessun errore di percorso ma un deciso calo di prestazione da metà gara, quando era al 4° posto, per Manuel Bonardi, che ha poi chiuso faticosamente al 15° posto in 7h27’41”. Anche per lui non è mancata una piccola caduta dopo soli 10km, quando si correva ancora con il buio nella notte.