Il cronometro nacque per un’esigenza marittima ben precisa nel lontano 1750. Un cronometro non è un orologio, è un oggetto di elevata precisione e si arroga il diritto di essere un cronometro solo l’aggeggio che ha un errore di meno tre secondi o più sei secondi massimi giornalieri, per quindici giorni di fila in condizioni meteo mutevoli. Questo perché in navigazione, per determinare la longitudine, non potevano esserci degli errori.
La scienza del cronometro poi è “esplosa”, tanto che ormai qualsiasi runner ha con sé, sul proprio polso, un cronometro che gli dice qualsiasi cosa, ma nonostante questo essere precisi è difficile. Esserlo al secondo è quasi impossibile.
Quasi. Che parola strana. Una parola che indica qualcosa non molto inferiore alla completezza, alla totalità. Una parola che estrapola un’eccezione a volte, come successo ieri, domenica 18 aprile 2021 alla Monza Run Free 21km.
Infatti alla Mezza Maratona corsasi a Monza il nostro Simone Paredi è stato più preciso di un cronometro, ha spaccato il secondo ed ha regalato la prima vittoria stagionale all’Atletica Pidaggia 1528, chiudendo i 21km con il tempo di 1h10’00” o, come si dice in gergo podistico, in 70 minuti precisi.
Ha vinto Simone, relegando il secondo a circa un minuto e venti di distacco. Ha vinto dopo mesi che non attaccava un pettorale, mesi di duri allenamenti che hanno evidentemente pagato.