@Credit-Photo Podisti.net (un po’)
Due anni fa, nella nostra rubrica “Dieci domande a … ” relativa a Luca Albini, lo avevamo introdotto dicendo che “si definisce come “corsa” l’andatura composta da una prosecuzione di balzi in cui un piede rimane a contatto con il terreno per poco, prima di staccarsi da terra insieme al resto del corpo per poi atterrare con l’altro piede. Essere un corridore, per certi versi, vuol dire quindi stare in volo, restare in aria e balzare verso l’alto. Certe volte però alcuni corridori decidono che questo balzare in aria momentaneamente, solo per spostarsi in avanti, non basta, e scelgono quasi di invertire questa equazione e salire davvero, davvero in alto.” E poi ancora: “Tra le varie discipline che la corsa offre, il Vertical è forse una delle più faticose, delle più violente, perché ti costringe a dare tutto e subito, su un terreno che in realtà non sarebbe nemmeno adatto alla corsa.”.
Aprire il weekend del Vertical Lagunc, IL vertical per eccellenza, il km verticale, con queste parole è doveroso. Ovviamente non potevano mancare per la Pidaggia i verticalisti per eccellenza, ovvero Luca Albini, Marta Binda e … Luca Grassi! Si, è vero, Luca Grassi non è un verticalista, Luca è un onnivoro di corsa, è colui che si infila le scarpette e si appunta il pettorale alla maglietta sia per un trail che per un vertical o per una qualsiasi altra gara, con lo stesso entusiasmo e voglia di conoscere. Ed un personaggio così, di certo, non poteva mancare al Vertical di Lagunc, un pezzo di storia della corsa in montagna.
Era il 2019 quando Luca Albini concludeva l’intervista dicendo che per il futuro voleva “innanzitutto guarire da questo infortunio il prima possibile … e passo dopo passo punterò a ritornare competitivo”. Oggi ritroviamo Luca con indosso la maglia di Campione Regionale Vertical di Master A sul podio di Lagunc, con un crono di 38’18” ed il 21° posto assoluto, e siamo davvero felici di questo percorso di Luca, che da un infortunio che poteva portare scoramento ha saputo partire, fino ad arrivare ad un 2021 davvero di grandissimo livello sportivo. Questo titolo regionale è il risultato di una determinazione non scontata e non individuabile in tutti gli atleti, ed il fatto che Luca sia stato uno dei primissimi tesserati con la maglia della Pidaggia, un atleta della prima ora, ci rende orgogliosi e ci riempie ancor più di gioia.
Anche la gara di Marta Binda è stata come al solito splendida; per Marta, dal punto di vista meramente matematico, è arrivato un 13° posto assoluto in 42’49” che al Lagunc vuol dire siglare un tempo da élite. Ma anche qui è bello andare a ricercare il progresso personale di un’atleta, che solo dodici mesi fa si era presentata al Lagunc con tante incertezze, tanta curiosità e sicuramente molta inesperienza. Il Lagunc di “oggi” è stato sicuramente molto diverso, più sereno e più goduto. E’ stato un Lagunc di altissimo livello come un anno fa, ma più consapevole.
Invece Luca Grassi ha pensato bene di sorprendere tutti, andando a mettere in imbarazzo il mondo cronometristico. In un mondo fatto di sessantesimi, il metterci un’ora spaccata ha creato l’imbarazzo di non sapere se scrivere 1h00’19” oppure 60’19”. Ma lui è così, a lui piace farsi beffa di tutto e tutti, e quando ha colto la possibilità di destabilizzare matematicamente una gara storica come quella di Lagunc, non ha perso l’occasione di agire, concludendo anche 197° assoluto. Che birbante … anzi, BARBAnte (non metto foto, per comprendere l’esilarante gioco di parole, bisogna conoscere fisicamente Luca).
Domenica invece, alla Varese City Run Half Marathon, Simone Paredi ha provato a rendere “meno noiose” le sue domeniche, seguendo ad inizio gara un fenomeno come Kipkorir Birir, con i primi km corsi ad un ritmo di poco sopra ai 3’/km. In cuor suo Simone sapeva che non poteva reggere per ventunomila metri, ma se Simone è detto Tasunka Wintko (Cavallo Pazzo in lingua Lakota) ci sarà un motivo, e fino a che ha potuto, ha retto e grazie a questo suo modo di essere, dopo la gara si è detto divertito, nonostante una restante parte di gara ovviamente sofferta, ma ben gestita. Per lui è arrivato un bel 2° posto assoluto in 1h11’29”, che premia la sua audacia temeraria che profuma di vita.
Infine grandioso l’esordio con i colori “blu&orange” dei Macheo’s! Alla 6km della Mezza dell’Acqua di Dosso del Grillo (SO) Sabrina, la volpe più giovane del gruppo, ha concluso la sua prima gara con anche il suo primo podio assoluto con la squadra (!!!), cogliendo il 2° posto assoluto in 29’46” e precedendo di poco il papà Paolo nella classifica generale, il quale ha chiuso in 30’23” al 10° posto assoluto. Con loro, ma nella distanza di 21km, Danilo Forni invece ha chiuso la sua seconda gara da volpe piazzandosi 24° assoluto in 1h42’57”.