Essendo una gara che si corre in mezzo all’uva, anche per coerenza alla famosissima favola di Esopo, le volpi non potevano certo mancare.
La Valtellina Wine Trail 2021 è stata baciata da un sole meraviglioso, da dei vitigni resi ancor più rigogliosi dalla maestosità della giornata, che offriva come cornice alla vallata alcune vette innevate che donavano al quadro naturale una cromaticità pressoché perfetta.
A Sondrio ci siamo presentati in otto, non un numero casuale: ruotato di novanta gradi, il numero otto assume il significato dell’infinito, inoltre il numero otto è universalmente considerato il numero dell’equilibrio cosmico. Gli antichi esseri umani sentivano un’ardente responsabilità nel mostrare rispetto, onore e gratitudine verso la Natura, l’Universo e la Madre Terra che ha donato loro la vita. E così, hanno creato rituali che comprendevano canti, balli, l’accensione di fuochi rituali e diversi tipi di preghiere e invocazioni.
Ovviamente anche le volpi di Carlazzo, per mantenere questo equilibrio cosmico, hanno forgiato un loro personalissimo rituale, che di tanto in tanto viene riproposto volutamente. Partire forte.
Partire forte in una gara non è una scelta, non è una tattica e non è l’incapacità di gestire la tensione, per le volpi partire forte è solamente un rituale che coltiva la vibrazione tra terra e cielo, coltivando così la Madre Terra ed i doni che giornalmente ci offre; quindi in questo sabato 20 novembre 2021 ci hanno pensato Luca Moiana (l’inventore di questa teoria mistica) e Manuel Bonardi (allievo e fautore della teoria Moianista) a nutrire di vibrazioni la Madre Terra, nelle partenze rispettivamente della 12km e della 42km.
Per Luca una partenza folle, durata obiettivamente poco se paragonata ad un arco temporale comprendente l’intera gara, ma una durata molto “vibrante” se si considera che Luca è clamorosamente fuori forma, ed il ritmo sostenuto per pochi minuti è stato esageratamente al di sopra di ogni sua più rosea possibilità: non a caso Luca Moiana è l’inventore della teoria Moianista (che sostiene appunto la nutrizione delle vibrazioni terra/cielo attraverso queste partenze forti).
E’ durata ben di più la partenza forte di Manuel Bonardi, che ha saputo anche andare a vincere il traguardo volante posto alla prima cantina, circa al decimo km. In testa dal primo metro, ha accumulato un vantaggio di addirittura mezzo minuto sul gruppo di testa, donando enormi vibrazioni non solo alla natura, ma anche alle sue fibre muscolari, che poi, dopo il km 30 hanno iniziato a vacillare e anche lui, dopo questo dono sportivo per aumentare l’equilibrio cosmico, ha deciso di “alzarsi” e arrivare al traguardo molto tranquillamente, godendosi la restante parte di percorso (un modo elegante per dire che è scoppiato).
Alla fine è arrivato un 24eismo posto assoluto in 3h56’45” che chiude la stagione 2021. Ottima anche l’ultima gara stagionale di Alan Crosta, che ha concluso 214esimo in 4h58’57”, precedendo di poco Elvis Curti (colui che ha iniziato Alan Crosta alle long distance), anch’esso impegnato nella maratona, che ha chiuso 270esimo in 5h10’07”, davanti al capitano planetario del cosmo Luca Grassi, 581esimo in 6h20’08”.
Nella 12km invece come detto la luce di Luca Moiana ha brillato poco, alla fine per lui un chirurgico 100esimo posto in 1h30014″, preceduto dal “Presidentissimo di ogni cosa” Fulvio Vable, 35esimo in 1h14’36” e da Mauro Strepparava, 48esimo in 1h18’09”. Poco dietro invece l’ottimo Daniele Gini, 106esimo in 1h31’37”.
Domenica 21 novembre invece si è appuntato il pettorale anche il nostro mitico Nicola Buffa, che ha voluto partecipare alla sua gara di casa, ovvero la Mezza Maratona di Verona. Per lui, nonostante uno stato di forma non cercato, non voluto e pertanto non allenato, è arrivato un ottimo 1h13’32”, 16° assoluto, alla media finale di 3’29″/km. E’ sempre un bel treno Nicola.
Il weekend scorso invece era andata in scena la CUV – Como Urban Vertica, bellissima gara a coppie con partenza dal centro di Como ed arrivo in cima al Monte Boletto. Per le volpi bellissimo terzo posto assoluto di Patrizio Curti, che in coppia con l’amico Giacomo Casellini ha chiuso in 1h54’17” come tempo di coppia.