Con il termine “Presidente” solitamente, nell’immaginario collettivo, ci si aspetta tutta una serie di rigidi protocolli comportamentali; il titolo di Presidente invoca serietà, rigore e noia estetica che spesso sfocia in un completo giacca e cravatta dai colori monocromatici.
Per questo a vederlo non lo diresti mai. Simpatico, brillante, “caciarone” e sicuramente non imbrigliato da alcun formalismo, Filippo Ugolini è invece un Presidente! E non un Presidente qualsiasi, ma il presidente dei Falchi di Lecco, una pietra miliare della corsa in montagna.
Un gruppo celebre che affonda le sue radici in un territorio, quello lecchese, pregno di storia dell’alpinismo, dell’arrampicata e della corsa in montagna in generale (chi non conosce i maglioni rossi dei Ragni di Lecco!).
Con questa nuova carica Filippo è entrato di diritto a far parte non solo della storia dei Falchi quindi, ma addirittura nella storia di un territorio intero, di una comunità che ha costruito un tessuto sociale non escludendo la montagna, il naturalismo e tutte quelle realtà territoriali che ne sono frutto, come i Falchi di Lecco appunto.
Relegare a semplice squadra di atletica i Falchi sarebbe minimizzare lo loro presenza territoriale, vorrebbe dire limitarsi a dare una dimensione e dei confini ben precisi ad un gruppo che, invece, sfocia nell’atletica solo come massima espressione di una struttura ben più solida, che negli anni ha saputo elevarsi a realtà locale, facendosi largo attraverso periodi in cui la corsa in montagna non era di certo così in voga, e trainando un movimento sportivo intero verso il periodo attuale, in cui nel territorio lecchese la corsa in montagna è rigogliosa, con bellissime gare e atleti di primissimo piano che portano il nome della provincia in alto anche nelle gare internazionali.
Da queste parole emerge quindi un ruolo per Filippo Ugolini, che avrà il “compito” di dare continuità ad una storia che va avanti da anni, tentando comunque di lasciare una piccola sua impronta, scegliendo una rotta dove far volare tutti i “suoi” falchi. Per questo oggi abbiamo scelto di porgere le nostre 10 domande a Filippo, magari dandoci appuntamento alla fine del suo mandato, per altre ulteriori 10 domande e vedere come è andata.
Per ora, gustatevi le sue prime parole da Presidente.
Ciao Filippo. Come nasce questa presidenza?
Mi tocca ammetterlo: ad esclusione!
Nel senso, mi spiego meglio: sono nei Falchi da “poco” e nel consiglio giusto da quest’anno (2021), anche se negli ultimi anni son stato molto attivo all’interno del gruppo, al punto tale di presenziare alle riunioni del consiglio seppur non avente diritto di voto.
Fatto sta che i membri storici vuoi per impegni, vuoi per mancanza di voglia, non se la sentivano di candidarsi, così spinto dai tanti voti presi per l’elezione del consiglio e dal suggerimento di alcuni, mi sono candidato ed eletto all’unanimità!
Come descriveresti il gruppo dei Falchi di Lecco se dovessi raccontarlo ad un esterno?
La descrizione migliore è quella che si può leggere anche sul sito, abbiamo la fortuna che in questi anni, seppur siano entrati molti nuovi atleti, l’amicizia e i valori sono rimasti saldi ed invariati: “I Falchi son fondamentalmente un gruppo di amici con la passione per la montagna e per la corsa” e questo viene tutt’oggi dimostrato in ogni gara dove qualcuno di noi è presente prima della gara, ma soprattutto nel dopogara, punto forte di noi Falchi: non venitemi a dire che nessuno di voi ha visto un Capitan Ratti ballare sui tavoli a torso nudo???
A questo punto, raccontaci un dopogara epico che ti ricordi (quello che si può dire)
Senza ombra di dubbio febbraio 2020, precovid, anzi, ultima gara che si è potuta svolgere durante il giorno del primo caso in Italia a Codogno. Probabile che il covid sia nato ai Resinelli quella sera, altro che Whuan.
Terzo tempo dello Snowman, gara organizzata con la collaborazione di 3 società Falchi-Cometa-Pasturo, gente tranquilla insomma.
Inizia tutto con una sfida tra me e Capitan Ratti: chi vince tra i due deve far fare una penitenza all’altro. Ok, penso, io non sono tanto in forma, ma lui non corre mai … peccato che il Capitano ha sempre un coniglio da tirar fuori dal cilindro e mi rifila una roba tipo 5 minuti.
Nel dopogara, all’apice della festa (e della birra), quando c’erano forse 1-2 gradi all’aperto, Ratti mi chiama al microfono e mi fa spogliare in mutande davanti a tutti facendomi un gavettone da un secchio con misto acqua, vino, birra, coca cola e chissàcosadiamine.
Perché Falchi di Lecco? Conosci l’origine del nome?
Penso che l’origine del nome dato da quegli scapestrati dei fondatori fosse Falchi perché il falco è un rapace, uno dei più veloci, solitario ma con un forte attaccamento ai propri simili e alla famiglia. Il nostro è uno spirito di libertà, la società è di tutti gli iscritti. E questo è uno dei valori del nostro gruppo, ovviamente affiancato dal senso di appartenenza.
Visto che l’intervista è pubblicata sul sito dell’Atl. Pidaggia 1528, la domanda è d’obbligo. Come sono i rapporti con la Pidaggia?
La Pidaggia mi è simpatica.
Ho avuto il piacere di gareggiare in qualche competizione con Mauro Menozzi, in particolare all’OPT di quest’anno dove c’è stato un bell’inseguimento da parte sua e alla fine ho dovuto mollare gli ultimi km.
Ho avuto il piacere di gareggiare anche con lo Sciamano Massimiliano, che conosco da diversi anni, ma altra categoria di atleta rispetto a me, lo ammetto!
Ho avuto il dispiacere di gareggiare anche con Manuel Bonardi, con il quale ho un conto in sospeso considerato che lui mi ha scippato la vittoria all’OPT del 2019, presentandosi in sordina, per poi tornare a battermi sempre all’OPT del 2021 (doppia zampata della volpe, mettendomi al gradino più basso del podio), ma per fortuna alla Valtellina Wine Trail mi è toccato insegnargli a reggere una gara di 42 km. Lui sì, è andato forte i primi 12 prendendo le 2 bottiglie dei 2 traguardi volanti…..ma il traguardo è alla fine! 2-1 palla al centro.
Ora, onde evitare nuove tue punzecchiature nei confronti dell’intervistatore e sgravando così la tensione creata, cambiando totalmente argomento: uscendo dall’Ugolini Presidente, ed entrando nell’Ugolini atleta per un attimo, se tu potessi essere un infortunio, che infortunio vorresti essere e perché?
Premetto che non mi piacerebbe MAI poter essere un infortunio … perché gli infortuni spesso sono difficili da gestire e superare, fisicamente ed emotivamente.
Ma se proprio devo scegliere per questione di vita o di morte, sì, sceglierei di essere una sciatica al gluteo e vorrei arrivare una settimana prima della OPT 2022 al suddetto Mr. Bonardi. Così … giusto per scombinare le carte.
Tornando a noi. Il gruppo dei Falchi è un gruppo storico e conosciutissimo. Hai già in mente qualcosa per il futuro?
Come prima cosa mi piacerebbe rimettere in piedi la sede che negli ultimi anni è stata un po’ abbandonata a sé stessa ed ha delle grosse potenzialità, soprattutto ai fini di “team building” che io amo tanto.
In secondo luogo mi piacerebbe far crescere il settore femminile, che è sempre stato poco numeroso nei Falchi, e il settore giovanile, qualche membro giovane e volenteroso può solo fare bene!
Sognando, se tu potessi scegliere un tuo atleta che vince una gara, che gara gli faresti vincere e perché? (non chiedo chi tra i tuoi, perché ora che sei il “padre” di tutti non puoi fare preferenze)
Senza esitazione voto per Resegup. Il perché è semplice: è la gara di casa. La casa che tanti di noi sentono di più. E vincere in casa sarebbe fichissimo, glorioso. Sul chi posso esprimermi solo su chi mi sarebbe piaciuto l’avesse vinto: il Capitano Carlo Ratti che ha sfiorato una vittoria più volte e so che gli sarebbe piaciuto vincerla, anche se non userei il passato, la zampata del Capitano è sempre dietro l’angolo!
Obiettivi 2022 del Team?
Beh che dire? Abbiamo atleti di grande livello che son stati selezionati come “di interesse Nazionale” come Danilo e Luca e da quest’anno anche Lorenzo, è questo è già un bell’obiettivo!
Per quanto riguarda l’intero Team mi piacerebbe tornare a fare la gita sociale che purtroppo negli scorsi 2 anni è stata abbandonata causa Covid, speriamo quest’anno di tornare a farla. Inoltre riuscire a fare anche il nostro Trofeo Adelfio e giornata della Goccia con i ragazzi disabili.
I Falchi in questo 2021 hanno raggiunto un 3° posto stratosferico al Trofeo Vanoni, pensi che per il 2022 si possa pensare ancora più in grande?
Non penso, ne sono sicuro!
L’anno scorso al Vanoni avevamo purtroppo altri 3 atleti infortunati all’altezza se non del podio di entrare almeno nei 10. Quest’anno cercheremo di arrivare più forti che mai, sull’onda dell’entusiasmo del 2021!
Inoltre c’è l’intenzione di partecipare a circuiti internazionali dove già c’è stata una graffiata da parte di Danilo un paio di anni fa e di Del Pero quest’anno.
Per non parlare di gare di casa come Dario&Willy, Resegup, Giir, Kima e Zacup…!