Nulla è un caso. La presenza di Andrea Torri alla San Salvatore Trail di domenica 10 aprile nasce da lontano, addirittura dal 1943, quando un professore zurighese fece costruire sulla vetta del Monte San Salvatore il centro di studi sui fulmini. La densità delle scariche atmosferiche è definita dal numero di fulmini che cadono in un anno per chilometro quadrato, ed a livello europeo il Sud del Ticino fa parte dei settori più temporaleschi del continente, da qui l’idea di far nascere questo che diventò poi uno dei centri mondiali della ricerca più importanti in questo settore.
Il cognome Torri ha una derivazione proto-germanica, è una delle varianti dalle quali deriva il nome Thor e la sua radice etimologica è Thunraz, ovvero Fulmine. Non a caso Thor era il Dio del Tuono e del Fulmine.
Ne deriva che Andrea Thor, divenuto prima Andrea Thori e infine modernizzato in Andrea Torri ai giorni nostri, sia legato da una stretta parentela con il figlio di Odino, e in quanto erede universale della famiglia Thor, da loro abbia preso anche il possesso di tutto ciò che è tuono o fulmine (non a caso il suo nomignolo in Pidaggia è “l’alternatore”, ma questa è un’altra storia che avevamo citato qui). L’unico modo per svolgere una gara sul Monte San Salvatore è quindi avere al via, come protettore, anche l’ultimo della dinastia dei Thor, che infatti ha vegliato sulla manifestazione donando una giornata di sole magnifica.
Ed è stato grazie a questo se al via si sono presentate ben sei volpi! Partiti da Paradiso con obiettivo la vetta del Monte San Salvatore, hanno fatto gara di vertice Manuel Bonardi e Luca Albini, partiti insieme con ottimo ritmo sono poi giunti rispettivamente 4° in 25’10” e 6° in 25’53”. Bene anche il pettorale nr. 1 della manifestazione, Luca “sobrietà” Moiana, giunto 28° in 32’15”, poco avanti ad Elvis “lucertola” Curti, 38° in 33’04” e Sandro Bonardi, 48° in 34’11”. Infine, soddisfatto per aver garantito “pace e prosperità” (semi cit.) a tutti, Andrea Thor è giunto tra l’ovazione di tutti 79° in 37’39”.
Il giorno prima invece, sabato, si era svolta la Cronoascesa al Bigorio, con partenza da Tesserete (CH), su una distanza di 3km. Qui è arrivata la vittoria per Manuel Bonardi con il tempo di 14’30” (decimo miglior crono di sempre della gara per lui). Benissimo anche Fulvio Vable, 17° in 17’20” e Mauro Strepparava, 22° in 17’43”.