“La libertà, forse, si avvicina etimologicamente al piacere: libare, libidine; e anche alla fratellanza, alla famiglia: in latino i “liberi” sono i figli, e ancora oggi le liberalità sono i doni incondizionati. Anche in altre lingue è forse così: pensiamo al “freedom” inglese, così affine al “friend”, all’amico, e al “Freiheit” tedesco, così affine alla “Friede”, alla pace.
Quel che risulta trasparente, circa questo stato, è che la libertà è ben lontana dal pirata, dall’artista viaggiatore: non è un’erranza capricciosa e irresponsabile. La libertà sta in una trama complessa che involve interiorità e realtà esterna (ci son più vincoli in ognuno di noi che in cento dittature), pensiero, istruzione, espressione, l’ampiezza delle proprie possibilità e la stabilità della propria posizione, in un’asserzione, insomma, fluida, ma sempre rivolta al bene, al valore: niente ci fa sentire il cuore libero quanto la danza di una ballerina talentuosa, e i suoi movimenti liberi, liberi, non sono arbitrari o casuali, ma al contrario equilibrati, studiati e limatissimi.
Questo è ciò che ci racconta la Liberazione, il 25 aprile, che la libertà sono delle redini da tenere salde e da riprendersi, se ci scappano di mano o se i cattivi ce le tolgono, che la libertà sono delle statuizioni forti e precise che non tollerano deroghe (in alto la Costituzione), non lassismi indifferenti, che non c’è libertà fuori dalla libertà civile e che la libertà è uno stato di sforzo – come la vita -, uno sforzo titanico, fatale che tutti siamo chiamati ad esercitare per piacere nostro, per amore di chi ci è vicino, ma soprattutto perché è giusto e buono.”
Anche in questo 25 aprile 2022 apriamo il nostro weekend di gare con questo splendido scritto, che fa da preambolo ad un weekend che è stato direzionato verso anche altri tipi di libertà, che fino a non più di tre anni fa ci sembravano scontate. La libertà di andare a fare una gara dove ci pare, ad esempio, e di passare una giornata insieme agli amici, senza barriere o proibizioni.
In questo weekend è tornata la Vivi Porlezza, è tornata la Gromeron e si sono corse il Trofeo Morbegnese, il Mini Trail del Ciliegio secolare secolare ed il Lema Trail.
Massiccia è stata la presenza domenica a Porlezza; volpi ovunque, caratterizzate dal nostro splendido logo sulla maglia, un logo che proprio una partecipante ha disegnato a mano libera, nel 2018, per poi farlo diventare quello che è diventato oggi: un simbolo, una nomea … “le Volpi di Carlazzo”. Tutto è nato dalla mano di Ester Pitorri, che alla corsa porlezzina ha corso sul percorso di 18km in 2h03’17”, chiudendo 5° donna, davanti ad una neo-volpe come Manuela Monti, 6° in 2h06’03”.
La corsa maschile è stata caratterizzata dal 2° posto di Maxi De Bernardi in 1h09’50”, ma sono state tanti gli atleti a distinguersi; 5° assoluto uno scatenato Mauro Strepparava in 1h19’41”, 6° un altrettanto cavallo galoppante, Francesco Mambretti, con il crono di 1h21’36” e 7° Denis Turcati, in 1h28’17”. Sempre in top-ten anche Marino Fiorentini, 9° in 1h28’42” e ottimo anche Andrea Torri, 11° in 1h30’53”. Al 14° posto il Barone Alessio Vitali ha steso il suo tappeto rosso per 1h35’10”, e dietro di lui quindi non poteva mancare un cognome nobile, Fabio Conti, 16° in 1h36’43”. Dopo tutta questa nobiltà il maratoneta Simone Gilardoni ha chiuso 18° in 1h37’41”, davanti al grande Andrea Bertarini, 23° in 1h40’29” e a Rigamonti Giuseppe, che ha optato per un approccio diverso alla manifestazione che lo vede come idolo di casa, ed ha chiuso in 2h12’53” al 43° posto.
Anche nella corsa di 12km brilla una volpina, 4° posto per Sabrina Macheo in 1h06’40”, mentre in campo maschile arrivo al cardiopalma tra Elvis Curti ed Alessio Noli, acerrimi rivali sportivi ormai da secoli. I due hanno scaldato il pubblico con uno sprint degno del miglior Cipollini, uno sprint che ha visto fuoriuscire tutta l’esperienza di Elvis “er spallata” Curti, che si è preso con forza il 13° posto in 53’16”, di fatto spintonando il povero Alessio al 14° posto. Ottimo 20° posto per Stefano Spiatta in 58’08”, di pochissimo davanti a Paolo Macheo, 21° in 58’37”.
Sempre domenica in Svizzera, sul Monte Lema, al Lema Dog Trail Luca Moiana inzieme al fidatissimo Mozart, ha colto il 2° posto nella speciale categoria uomo-cane, che detta così suona male ma in realtà è molto esplicativa.
Nella giornata di lunedi 25 aprile invece è andata in scena la Gromeron a Gavirate (VA), corsa in salita fino alle grotte di Remeron: qui Mauro Menozzi ha colto il suo secondo podio assoluto stagionale dopo il bronzo del Trail di Bozzo, chiudendo 2° assoluto dopo che era stato primo nella prima parte di gara ed arrivando vicino, vicinissimo anzi all’oro di giornata. Nella stessa giornata nella dura e muscolare 10km del Trofeo Morbegnese, Manuel Bonardi ha chiuso 17° in 34’54” mentre Fulvio Vable ha colto il 4° posto di categoria ed il 51° assoluto in 37’43”.
Infine, venerdi sera, al Trail del Ciliegio secolare di Briosco, bella vittoria di Maxi De Bernardi in 44’00”, mentre Manuela Monti ha chiuso 213° in 1h20’28”.
Il disegno da dove tutto è poi nato