Chi non volesse leggersi il “pippone”, dimostrandosi pienamente al passo con i nostri frenetici tempi, scorra alla fine dell’articolo, lì i ghepardi dell’informazione potranno trovare tutti i risultati del weekend, scritti in modo numericamente pragmatico. La vostra sete di informazione sarà così saziata da un bicchiere bucato. Viceversa, prendetevi il vostro tempo e nutritevi di parole.
Nove. Che numero! Il numero nove, se moltiplicato, riconduce sempre a sé. 2×9=18→1+8=9 oppure 3×9=27→2+7=9. Inoltre, se si pone al quadrato il numero 111111111 (ossia 1 ripetuto 9 volte), si ottiene il numero palindromo 12345678987654321, e sommando tutti i numeri ottenuti, cioè 1+2+3+4+5+6+7+8+9+8+7+6+5+4+3+2+1 si ottiene 81, e a sua volta 8+1 ovvero 9.
“Che mi frega a me?” starete pensando “non era un articolo di corsa?“. Certo, ma tutto è numeri e i numeri non sono altro che logogrammi in realtà, ed i logogrammi sono i nonni della grammatica (chiedete ai Sumeri) e quindi tutto è collegato, tutto è unito e senza “uno” non avremmo nemmeno il tutto, perché il tutto è formato da tanti piccoli “uno”.
Se è vero dunque che tutto è collegato in qualche modo è vero anche che il destino di tutti, in fin dei conti, è comune, e che l’essere incastonati sotto uno stesso cielo è essere incastonati in una stessa sorte, di cui, per parte nostra, siamo responsabili. Avevamo accennato all’importanza di “essere uno” nel nostro articolo “Cinquemila metri possono essere tante cose”, dove in qualche modo la sostenibilità ambientale veniva presa in considerazione nel nostro viaggio grammaticale, perché l’inquinamento passa anche dalle piccole cose, dagli “uno” quotidiani. Ma è forse la parola inquinamento ad essere troppo gentile, a ergersi a scudo del significato che porta in grembo, perché la formalità di questa parola spesso stona con la concretezza del problema: dire che le automobili lordano l’aria è ben più incisivo rispetto a dire che la inquinano. Anche perché la parola inquinamento, ingentilita nel tempo, ha in realtà una derivazione latina molto forte, legata strettamente alla lordura fecale.
Possiamo quindi imputare al perbenismo grammaticale la colpa dell’inquinamento? Ovvio che no! Ma anche sì, nella sua parte, perché anche questo è un “uno” che forma il tutto (articolo contorto, lo so, ma restate nel viaggio grammaticale, come quando si cammina in montagna, il panorama arriverà).
L’inquinamento oggi è un dato numerico prima che un effetto sensoriale. E’ determinato in parametri numerici.
Tutto è numeri, tutto è comunicazione numerica, ed è qui che tutti diventiamo “uno”, responsabili di un destino comune ed intrecciato che ci rende tutti responsabili, perché a tutti noi ci è data una concessione numerica di inquinare un tot per vivere, ma il quanto è ancora solo una mera classificazione, e non una presa di coscienza in nome della vita dei nostri figli e nipoti. Ed anche qui il perbenismo numerico, come il perbenismo grammaticale, fa la sua parte. C’è una bella differenza nel dire “fra 50 anni con questo stile di vita il caldo sarà insopportabile” e il dire “fra 50 anni con questo stile di vita circa un miliardo di persone potrebbe non riuscire più a vivere” o tra parlare di “aumento di temperatura media tra 50 anni” invece che dire “tuo nipote potrebbe non sopravvivere per colpa tua”, ma in fin dei conti di questo si sta parlando.
Per questo, a noi che piace fare informazione sportiva su questo sito, non piacer essere eccessivamente smart e numericamente pragmatici, ma piuttosto essere avvolgenti nel raccontarvi qualcosa, nell’informarvi e nel nutrire davvero il vostro sapere. Ed è qui che quanto abbiamo detto fino ad ora forse prende forma, dimostrando che tutto è collegato, tutti siamo degli “uno” in perenne movimento ed ogni avvenimento può smuovere qualcosa e diventa 9, ovvero riconduce sempre a sé, cioè alla somma di tanti piccoli “uno”.
Correre in montagna di certo estremizza un naturalismo presente in ognuno di noi, lo eleva e lo trasporta. Allo Scenic Trail, nelle varie distanze proposte, sono state più di 2.000 gli “uno” (le persone) che hanno corso o camminato sui sentieri, 2.000 “uno” legati da un unico “9”, la manifestazione organizzata da Aaron Rezzonico, che ha così involontariamente sensibilizzato tutti (chi più, chi meno) ad un ambientalismo migliore, perché correre su un percorso quasi sempre in cresta, a duemila metri, tra Poiane e Gheppi che volteggiano, cervi e caprioli che ti guardano da lontano e aria fresca che ti accarezza la pelle, evidenzia più di ogni altra cosa quanto sia innaturale ormai la vita laggiù, cementificata e ovattata nel suo ecosistema distruttivo. In poche parole, stare nella natura sensibilizza.
Nei 119km tra Monte Gradiccioli, Monte Tamaro, Monte Garzirola, Cima Fiorina e Monte Boglia, la nostra ultravolpe Alan Crosta ha visto la notte, l’alba ed il giorno, ha superato dislivelli, ha visto laghi e ruscelli ed ha portato il suo corpo in giro nella natura per circa 19 ore e, senza volerlo, ha dato vita ad un equilibrio. Ha unito il numero uno ed il numero nove per tutta una notte ed un giorno, vetta dopo vetta, coltivando tutte le connessioni del caso ed alla fine il riassunto numerico del suo percorso è stato: 119km, 19 ore, 1 persona, 9° posizione.
La nona posizione, come abbiamo detto in premessa, altro non è che 111111111 (ossia 1 ripetuto 9 volte).
Se fossimo Sumeri, forse, il logogramma 111111111 vorrebbe dire “ogni cosa che facciamo torna sempre a noi“.
Risultati del weekend:
MADESIMO SUMMER TRAIL
71° CARMEN DE LUCIA 2H36’9
74° EVELINA GALATI 2H37’33”
SCENIC TRAIL 119KM
9° ALAN CROSTA 19H18’03”
SCENI CTRAIL 54KM
2° MANUE BONARDI 6H25’53”
80° SANDRO BONARDI 9H30’40”
SCENIC TRAIL 27KM
19° FRANCESCO MAMBRETTI 3H44’34”
82° ANDREA BERTARINI 4H36’28”
86° DANIELE GINI 4H36’43”
159° GISELA KOLLER 5H12’41”
312° LUCA GRASSI 6H34’14”
VERTICAL 4K
10° MAURO STREPPARAVA 49’07”
SANGIO BY NIGHT RUN 10KM
3° NICOLA BUFFA 33’50”
4 PASSI SUL LAGO
1° MAXI DE BERNARDI
5KM CORRICESANO
8° SIMONE PAREDI
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