L’Italia, ‘a mano, ‘a piccerella, ‘a Maronna
∗il titolo di questo articolo altro non è che un piccolissimo rebus di facile risoluzione
La storia della presenza di una strega sul Vesuvio si racconta dal 1858, anno in cui ci fu una forte eruzione del vulcano che provocò la fuoriuscita di una quantità enorme di magma. Da quel momento, si iniziò ad udire tutte le notti un urlo agghiacciante, che fece credere agli abitanti del luogo che qualcuno soffrisse terribilmente.
Dopo innumerevoli ed inutili perlustrazioni, i cittadini decisero di rivolgersi ad una fattucchiera locale per svelare l’arcano. “‘A vecchia ‘e Mattavona”, questo il suo nome, riuscì a zittire le grida pronunciando incomprensibili parole magiche (Vulpix Sciamanum, Tattinorum Vablais).
Ieri, alla Mezza Maratona di Napoli, pare che delle urla si siano sentite nuovamente, forte e chiaro. Urla sinistre, che verso le 10:37 si sono udite circa così: “Simoneeeeeeee”, mentre verso le 11:02, forse con ancor più acutezza, con uno stridente “Athoooooooosssssss”. L’arrivo di due volpi in città non ha lasciato indifferente la Strega del Vesuvio, che probabilmente da oggi in poi, ogni giorno, a questi precisi orari, urlerà questi due nomi fino a quando un’incantesimo porrà fine a questa cosa.
Magari nel 2021, proprio per porre fine a questo incantesimo, manderemo Simone Paredi a fare la Mezza in 72 minuti , che nella smorfia significa ‘a maraviglia (la meraviglia, che è anche il soprannome di Simone nella nostra chat di WhatsApp).
- Simone Gilardoni 1h37’07” – 158° di categoria
- Athos Curti, in 2h02’55” – 158° di categoria
@Credit-Photo – Antonio Canova